GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2024




DIALOGO A 360°

Boscoreale ai tempi del Coronavirus. Intervista esclusiva al sindaco Diplomatico

Il primo cittadino parla di risorse per i cittadini, Ambiente Reale, nemici politici e scelte future

di Alina Cescofra
Boscoreale ai tempi del Coronavirus. Intervista esclusiva al sindaco Diplomatico

Boscoreale che attende risposte e che si fa domande. Una città in standby per il Coronavirus, ma che freme tra scossoni politici di una flebile opposizione e nuovi scenari di maggioranza. Antonio Diplomatico, sindaco e medico di una città che ha limitato i casi di contagio grazie all’enorme senso di responsabilità, parla di tutto. Anche delle sue future scelte politiche, se riproverà ad esserci o meno. Non risparmia stoccate a chi lo accusa e lascia trasparire ancora una volta il ruolo di un primo cittadino determinato, ma dai modi sempre gentili ed educati. Una signorilità mai messa in discussione, che lo porta a rispondere anche su temi scottanti come i fondi che mancano per i cittadini, il nuovo piano di ristrutturazione di Ambiente Reale e il perché della sua elezione. Sindaco orgoglioso, padre e marito fiero, Antonio Diplomatico traccia un bilancio del suo mandato nel momento più particolare, ma non il più difficile.

Sindaco Diplomatico, ci saranno nuove iniziative a favore delle persone indigenti della città dopo la distribuzione dei buoni alimentari?

“Siamo stati uno dei pochi Comuni che è riuscito a distribuire la maggior parte dei buoni prima di Pasqua, grazie alla collaborazione del personale comunale che è rientrato. Abbiamo richieste di pacchi alimentari anche da parte di coloro che, per svariati motivi, non hanno potuto partecipare al bando, magari perché nonostante possano godere di una pensione sono tanti in famiglia. Le richieste arrivano anche da parte di tanta gente che si arrangia. Stanno venendo fuori tante situazioni. Abbiamo creato un conto dedicato proprio per il sostegno alimentare a queste persone”.

Non si potrebbe aiutare queste persone attraverso dei fondi che arrivano da una variazione di bilancio?

“Veniamo da una situazione di predissesto, che elimina totalmente anche il riparto sociale”.

Destinare i gettoni di presenza dei consiglieri?

“Stiamo parlano di 100, 200 euro...”.

Per una famiglia però…

“Non sono determinanti e i consiglieri devono ancora avere dei gettoni arretrati. In una situazione migliore avremmo dedicato dei fondi”.

Neanche per gli affitti?

“Ci sta pensando la Regione e noi abbiamo fatto la delibera. Anzi, De Luca finanzierà i fitti per i negozI. Per questo c’è un po’ di gente in più al Comune intesa come presenza fisica”.

Il consigliere Campanile è sempre presente. 

“Lui è capogruppo del Pd, c’è anche l’assessore ai lavori pubblici (Ida Trito, ndr) perché stiamo preparando la ripartenza dei cantieri senza lasciarci prendere alla sprovvista”.

Intanto i lavori alla Cangemi sono ripartiti dal 20 aprile…

“Perché in piena sicurezza con l’utilizzo dei dpi. Al nostro capo ufficio tecnico, prima del sopralluogo, è stata misurata anche la temperatura. Stanno lavorando bene, siamo contenti. Ci sono due anni di lavori programmati, ma arriviamo a chiudere prima il cantiere. Vanno avanti in maniera speditissima e con grande soddisfazione, non abbiamo nulla da ridire. La scuola è chiusa e stanno lavorando anche a una parte interna dell'edificio approfittando dell’assenza dei ragazzi”.

Torniamo al Coronavirus. E’ risultata una scelta di buon senso non diramare Ordinanze sindacali...

“Sì, è stata una mia scelta per non penalizzare ulteriormente piccole aziende già in crisi. Ho chiuso il mercato proprio quando ho dovuto farlo, ma ho cercato di tenerlo aperto fino all’ultimo. Per pasticcerie e pizzerie mi sono attenuto a quello che si doveva fare, senza aggiungere nulla che potesse penalizzare le categorie. Secondo me se una pizzeria ha uno spazio antistante riservato e può consegnare con tutte le misure di sicurezza, non vedo perché non si può andare a prendere la pizza fin lì”.

Buon senso dimostrato anche nel chiudere al traffico il tratto di via Vittorio Emanuele dove ha sede l’ufficio postale, ma una scelta effettuata con colpevole ritardo a due mesi dall’inizio dell’emergenza.

“Non credo colpevole ritardo. Non lo abbiamo fatto prima perché è stato un problema che non ha voluto risolvere il personale delle Poste. Più volte il comandante dei vigili mi ha detto di averli sollecitato, ma non hanno voluto saperne. Anche i Carabinieri sono intervenuti. Io sono stato sul posto, il problema c’è stato perché davano i numeri”.

In realtà neanche i numeri, ma una lista fatta da cittadini volontari…

“Peggio, non lo poteva fare. Ho protestato con la direzione regionale che mi ha risposto chiedendo scusa a nome del direttore che si era rifiutato di incontrarmi. Volevo comunicargli di aver requisito il parcheggio per farne un’area pedonale. Se adesso c’è il vigilantes vuol dire che la mia lettera ha sortito gli effetti sperati”.

Dottore Diplomatico, da medico e da sindaco, lei promuove i cittadini di Boscoreale per il comportamento che stanno avendo?

“Li promuovo e devo anche ringraziarli. Boscoreale è stata anche graziata da focolai. Purtroppo, medici e operatori sanitari che risultano positivi è per il contatto ravvicinato avuto con chi aveva il Covid-19. Il nostro primo caso riguardava un soggetto sottoposto a dialisi, dove medico e infermiere devono obbligatoriamente prestare assistenza senza distanziarsi. I focolai si trovano nelle RSA, nei centri di riabilitazione. In luoghi specifici”.

Ha pensato a un riconoscimento per i cittadini che sono stati impegnati in prima linea in questa emergenza, come medici, personale sanitario e forze dell’ordine?

“Per ora li ringrazio in ogni intervista. Quando rientro di sera dal Comune trovo sempre posti di blocco, anche se per strada non c’è quasi nessuno. Penseremo a qualche iniziativa simbolica. Mi auguro che sia vera la previsione di un unico virologo che dice che dopo l’estate finirà tutto, ma è uno solo che porta avanti questa tesi”.

Perché si è deciso di non pubblicare più bilanci quotidiani, pur essendoci casi di sospetti positivi. 

“Non credo sia importante segnalare un caso al giorno. Nei casi sospetti recenti c’è stato un incremento perché un medico ha richiesto il tampone, per sicurezza, per l’intero nucleo familiare, ma in realtà era uno in meno, il guarito, e uno in più”.

E dirlo così non avrebbe rassicurato la città?

“Sono informazioni riservate e avrei dato adito a un dibattito tra persone che non sono del campo”. 

Da quando il Coc ha alleggerito un po’ l’impegno? 

“Non ancora. Ci siamo sempre. Prima delle 20 non lasciamo il Comune, non saprei dire se nei giorni scorsi hanno risposto o meno. Dalla settimana prossima alleggeriamo, però”.

Quando è costato il Coc al Comune?

“Non è costato, ma secondo me dovrebbe avere un ristoro. Loro lavorano, poi possono avere un recupero delle ore o uno straordinario. Non ci siamo posti il problema economico di fronte a un’emergenza”.

E per i volontari della Protezione Civile?

“Già ad agosto ci ho pensato, anche se Fabio Cirillo di Fratelli d’Italia ha detto che abbiamo istituito in pochi giorni la Protezione Civile. Abbiamo individuato un geometra del Comune, perché il precedente capo settore (Celentano, ndr) è andato in pensione senza darmi la possibilità di rimetterla in funzione. Io ho il piacere di conoscere chi a Pompei ha fondato la Protezione Civile nel 1980 e sarebbe qui se non avesse avuto altri impegni”.

Lei nei primi giorni però ha avuto anche contatti con associazioni del territorio…

“I nuovi canoni individuano nei dipendenti comunali i componenti del corpo di Protezione Civile. Avevamo un piano inesistente, purtroppo da sindaco non potevo gestire direttamente. Il potere della gestione era del capo settore. Ho individuato nel geometra Ametrano la persona che doveva prendere in carico la responsabilità aspettando che chi lo precedeva andava in pensione. Abbiamo stabilito con il geometra Di Martino, che è diventato colui che gestisce i volontari, di chiamare quelli già iscritti. Non abbiamo fatto il miracolo che dice Fabio Cirillo e ci siamo messi in moto”.

C’è chi dice che ci sono state ingerenze del consigliere Gaetano Campanile nella formazione del Coc?

“Non lo sapeva proprio Campanile. Il Coc l’ho creato io con chi c’era già a disposizione. Per la comunicazione ad esempio c’era già D’Errico”.

Parliamo della gestione del corpo di polizia municipale, con Bucciero c’è stata la svolta positiva.

“Certo. Abbiamo messo al comando un professionista con le dovute capacità: Con la sua esperienza e competenza è stato come mettere un allenatore adeguato alla categoria in una squadra importante”.

Ora ha bisogno di uomini.

“Lo sapevamo già da prima e temevo un suo rifiuto per questo. Ora con la normalità potrà usufruire degli ausiliari, recuperandone uno a cui avevo tolto il decreto di ausiliare per dargli l’opportunità di avere un uomo in più”.

C’è stata proprio sugli ausiliari la questione sulla concessione delle ferie creata da Fratelli d’Italia rappresentata da Fabio Cirillo.

“Evidentemente Cirillo aveva voglia di perdere tempo e di far perdere tempo a me, al Prefetto, al comandante dei vigili e al capo settore dell’ufficio tecnico. Coloro messi in ferie possono svolgere solo il compito di ausiliari del traffico e non essendoci traffico cosa avrebbero potuto fare? Non era nella loro competenza neanche la sorveglianza, è bastato scriverlo in appena 3 pagine. Non c’è stata alcuna inosservanza, un politico serio queste segnalazioni non le fa. Vuol dire che sta solo su Facebook e non esce neanche da casa”.

Con la ripresa delle attività bisognerà fare i conti anche con le problematiche di Ambiente Reale e di una città che va ripulita meglio.

“L’Isola ecologica l’ho chiusa io. E la città non è sporca come scrivete”.

Sappiamo che c’è un piano di ristrutturazione dell’azienda affidato al dottor Nunzio Ariano.

“Sì, è vero. E’ stato già protocollato il piano, lui è l’amministratore unico dopo essere stato commissario e deve portare al termine il risanamento. Domani c’è una conferenza dei capigruppo per stabilire quando convocare il consiglio comunale. Nei principi fondamentali ho già visto il piano, ma Ambiente Reale è un discorso che parte da lontano. L’obiettivo del dottor Ariano, bravo ad evitare un fallimento che era più che annunciato, è quello di risanare. Se fate un giro per la città vedete che la situazione è molto migliorata, stamattina mi hanno segnalato che nei pressi dell’ufficio postale qualche commerciante nei dintorni ha depositato delle scatole, la colpa non è di Ambiente Reale. Dovrei chiamare le forze dell’ordine e farlo multare”.

E per le zone dove ci sono cumuli di rifiuti, perché non vengono rimossi?

“Anche dove abito io ci sono contenitori gialli che servono per il vetro, passa l’abusivo e lo scarica lì vicino. C’è pure il cretino di turno che porta la busta lì vicino generando il cumulo. Il problema è la gente. Per rimuovere questi rifiuti servono risorse, al Comune costa. Noi abbiamo speso soldi per rimuovere i rifiuti che erano al Piano Napoli di via Settetermini da almeno 5 anni. Per fare altro serve un rifinanziamento. Ambiente Reale veniva da 4 anni di bilancio in negativo, sono venuti fuori un milione e 200mila euro di debiti fuori bilancio. Voglio capire chi in un anno ha già fatto partire una serie di transazioni portando un grande beneficio allo stesso Comune. I soldi che noi dovevamo rimpinguare, al momento, non ci sono stati neanche richiesti”. 

Sugli orari di raccolta resta la problematica, al mattino la città è sporca e rappresenta un problema grave dal punto di vista di decoro urbano...

“Siamo limitati nelle risorse e abbiamo fatto varie ordinanze. L’umido dà problemi a tutti i Comuni non essendoci un centro in tutta la Campania nel quale vanno sversati. La nostra carenza è regionale. Abbiamo fatto incontri ad agosto scorso, anche con i sindacati, perché il dottor Ariano voleva la raccolta notturna due volte a settimana, ma i rappresentanti di categoria volevano il passaggio attraverso loro della rimodulazione degli orari. A Boscoreale non si vedevano spazzini e spazzatrice da anni”.

Facciamo un focus politico. Ha avuto uno scontro frontale con Gennaro Langella che aveva presentato un piano, ma lei ha rifiutato incontro...

“A me non ha mai comunicato nulla. Io non seguo Facebook e ricordo che doveva venire qui e non venne. Mi preoccupo di chi mi fa proposte serie e che vuole fare cose per la cittadinanza. Io voglio fare politica con la P maiuscola, l’unica che conosco, non alla vecchia maniera”. 

Lei si ricandiderà?

“Non ho alcune intenzione di farlo. Non avevo neanche intenzione di candidarmi due anni fa, ma mi è stata posta un’esigenza da parte di una serie di formazioni politiche che non avevano trovato l’accordo su nessun nome. Pur non volendo aderire, alla fine decisi di accettare perchè mi dissero che Boscoreale era sull’orlo del collasso. Poi ho scoperto che era molto peggio. Non potevo mai immaginare che alcuni capi settore lasciavano cose in sospeso, ne è l'esempio la Protezione Civile, forse perchè non faceva guadagnare di più. Ma ho scoperto di tutto e di più”.

Però Salvatore Celentano non ha organizzato la Protezione Civile ma si è ritrovato promosso a capo della polizia municipale...

“All’epoca perché c’era una situazione che ho ereditato. L’ho scoperto dopo. Sono state situazioni temporanee. L’unico in organico che poteva fare il comandante si è rifiutato perché aveva una delega sindacale che era incompatibile. Avrei dovuto chiudere il comando o cercare una soluzione tampone. Ho ereditato una situazione nella quale ho un capo settore ragioneria a 18 ore, urbanistica a 6 ore, in cui ho l’attuale comandante in prestito fino a fine anno e il capo settore della pubblica istruzione in pensione e quindi da domani avremo un altro prestito a 12 ore da un altro Comune. Gli unici che ho a disposizione totalmente sono l’avvocato Campanile e De Prisco. Per questo a volte affermo che faccio anche il dipendente pubblico, ricordando che per tre mesi sono stato anche senza segretario”.

Perché si fermerà?

“Ho un’età e ho dovuto relegare i miei affetti. Fino a due settimane fa ho fatto il medico e adesso sento i miei pazienti quando hanno bisogno. Non ho lasciato la mia professione”.

Tra i due candidati sindaco del futuro, ovvero Faraone e Di Somma che sono i due nomi annunciati, lei quale vede meglio come primo cittadino?

“Ma come, già me ne mandate a casa? (sorride…) E’ presto, la politica in questo momento è molto variabile e uno dei danni di Tangentopoli è stato quello di distruggere i partiti, perché è venuta meno la prerogativa della Costituzione che dava ai partiti una certa formazione politica. Oggi chiunque si trova per strada si ritiene capace di governare senza sapere la differenza tra assessore e consigliere. L’anno scorso sono stato costretto a denunciare un cittadino, me lo segnalarono i miei figli”.

Lei può essere un padre orgoglioso.

“Certo, mia figlia oggi ha un bambino di un anno, si è laureata in economia e management alla Lluis a 21 anni e specializzata a 23, è dirigente di Poste Italiane. Mio figlio è medico, anche lui laureato a Roma, e tra qualche mese completa la specializzazione in pediatria ed è stato chiamato in neonatologia ad Avellino. Mia moglie è una pediatra con tre specializzazioni, ha cercato di dare sempre una mano alle persone e adesso riceve solo al Santobono”.

Ha avuto mai la sensazione di essere una persona troppo perbene per fare politica in questi territori?

“Io mi sento ricco di valori. Ho avuto come riferimento don Pasqualino della chiesa della Trinità di Torre Annunziata. Per me era un santo, una persona eccezionale, che mi ha dato i valori cristiani che mi sono portato dentro sempre. E cerco di portarli avanti anche a mie spese. Spesso sembra che io porga l’altra guancia a chi mi dà uno schiaffo, se lo merito me lo tengo, ma se non lo merito, nel giusto, rispondo. Quando ho iniziato a fare politica la mia famiglia era contraria, anche ora che ho accettato a dire il vero, ma mi hanno dato piena libertà di scelta. Non voglio dire che sono troppo perbene. Sto solo cercando di dare un esempio di politica. Fare la politica con la P maiuscola significa fare il bene del cittadino, ma spesso ciò si confonde, c'è chi porta avanti l’ideale di un partito e non pensa al bene delle persone. Il motivo principale che mi ha convinto ad accettare è stata la piena libertà che mi è stata concessa, nessuno mi ha chiesto niente, non ci sono stati né patti e né condizioni di nessun genere. Mi è stato solo detto che c’era una situazione drammatica a Boscoreale e che da mesi non si trovava un nome che metteva tutti d'accordo”.

E’ sceso in campo per provarci?

“No, non provo mai. Le cose si fanno come dico io. All’inizio qualcuno ha remato pesantemente contro, poi ho fatto tutto ciò che la mia coscienza diceva, a partire dal commissariamento di Ambiente Reale. Abbiamo ottenuto risultati importanti, come ad esempio i lavori della scuola Cangemi che da tanti anni non partivano. Io voglio lasciare l'impronta, ma non mi interessa godere di un eventuale beneficio, perché in questi anni benefici non ne ho visti”.

 


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29-04-2020 18:58:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA