Era uscito anche di notte per controllare l'Ego Eco con l'obiettivo di vedere la ditta fuori da Torre del Greco. Avrebbe fatto tutto lui, il sindaco di Torre del Greco per fare lavorare nella sua città "la ditta di casa". In carcere con l'accusa di avere intascato ''fondi neri'' per consentire ai Fratelli Balsamo, di gestire l'appalto per lo smaltimento dei rifiuti. Si ritrova in cella dopo avere pensato di lasciare la poltrona di sindaco per una in Parlamento. È la parabola estiva di Ciro Borriello, ritornato da tre anni ad indossare la fascia da sindaco dopo essere stato primo cittadino dal 2007 al 2012. Il procuratore di Torre Annunziata, Alessandro Pennasilico, parla chiaro: è stato rivelato un "mercimonio della funzione pubblica svolta dal sindaco".
Borriello è finito in carcere con Massimo e Antonio Balsamo, titolari dell'azienda che nell'autunno 2014 subentrò alla Ego Eco nella raccolta della spazzatura nella quarta città della Campania. Ai domiciliari Ciro Balsamo, altro imprenditore della ditta che fino a giugno si è occupata di smaltire i rifiuti differenziati, e Francesco e Virgilio Poeti, titolari del distributore di carburanti e dell'autolavaggio, che avrebbero emesso - è la tesi della Procura - ''fatture per operazioni oggettivamente inesistenti ed afferenti operazioni di lavaggio e sanificazione non avvenute''. Le accuse sono di corruzione di pubblico ufficiale per atti contrari ai doveri d'ufficio, truffa ai danni di ente pubblico e falsità in atto pubblico. E così il sindaco, secondo le indagini, ogni mese intascava soldi: gli incontri avvenivano in luoghi appartati, privi di copertura cellulare e mediante passaggi da un'auto all'altra. Ma tutto è stato comunque ripreso ed intercettato.
Borriello si era dimesso lo scorso 28 luglio, dopo un turbolento consiglio comunale, prendendo atto di non avere più il sostegno della maggioranza dei consiglieri. Nel mirino la possibilità di candidarsi alle prossime elezioni Politiche.
Anche per questo negli ultimi tempi si era avvicinato alla Lega Nord, facendosi fotografare insieme a parte della sua giunta con il leader Matteo Salvini a margine del comizio tenuto da quest'ultimo alla Mostra d'Oltremare. Apprezzamenti, li definisce il coordinatore campano di Noi con Salvini, Gianluca Cantalamessa, che sottolinea che Borriello "non è mai stato un iscritto di Noi con Salvini, né tantomeno un nostro attivista".
Ha fatto di tutto, secondo l'accusa, Borriello, pur di favorire la ditta di raccolta rifiuti dei 'F.lli Balsamo': aveva estromesso un'altra ditta e aveva anche rappresentato una situazione di pericolo per la salute pubblica priva di ogni fondamento. Già l'ingresso nell'appalto della società Balsamo, è stato ricostruito dalla Procura di Torre Annunziata, "è connotato da marcata illegalità essendo riuscita a subentrare artatamente nell'appalto dei servizi di igiene urbana per la raccolta differenziata alla ditta Ego Eco che si era aggiudicata il servizio per il periodo 21 maggio 2012-20 gennaio 2016 con importo complessivo di oltre 30 milioni di euro". E' stato proprio il primo cittadino, dice l'accusa, a determinare la decadenza dell'appalto della Ego Eco eseguendo "rigidi controlli in prima persona e in tempo di notte". Non solo, tra le 'iniziative amministrative' del sindaco "l'istituzione di un servizio sostitutivo di raccolta rifiuti svolto da dipendenti comunali incardinati in uffici diversi dalla Nettezza urbana, in totale violazione della normativa di settore nonché la rappresentazione di una situazione di pericolo per la salute pubblica artatamente creata per effetti di una certificazione emessa da competente ufficio dell'Asl Napoli 3Sud priva di ogni fondamento e riscontro".
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