Nessuno ha fatto per Pompei come quanto ha fatto il ministro Sangiuliano”. E’ la frase che ha scatenato la reazione del circolo cittadino del Pd in merito al Boccia Gate, che vede invischiato il titolare del dicastero della Cultura e il comune mariano.
“Evidentemente il Sindaco della città degli Scavi con queste dichiarazioni vuole manifestare la sua vicinanza non solo al Ministro Sangiuliano ma anche al governo di centro destra capitanato da Giorgia Meloni – ha dichiarato il segretario cittadino Alfonso Coccoli -. Prendiamo atto quindi della tendenza a destra che il Sindaco sta riprendendo ma ci sembra doveroso ricordare che prima di Sangiuliano c’è stato l’onorevole Dario Franceschini -. Da una situazione di degrado che sembrava affliggere Pompei si è passati agli onori della cronaca per le grandi meraviglie degli scavi e altro ancora”.
Il Parco Archeologico è diventato motivo di vanto, in quanto eccellenza in termini di efficienza, non soltanto per la città ma per l’Italia e il mondo intero. “E’ per questo che tanti come me, nell’apprendere le parole del Sindaco Carmine Lo Sapio, siamo rimasti stupiti ed un po’ anche indignati – ha continuato Coccoli -. Forse il Sindaco più che perdere tempo a giudicare l’operato dei ministri dovrebbe preoccuparsi di quanto sta accadendo. Il G7 e la candidatura a capitale della cultura, idea cardine del nostro programma elettorale, sono occasioni importantissime per la nostra città e dispiace tanto perdere queste opportunità per una disattenzione del Ministro e del Sindaco stesso. La cosa che più mi rammarica e che mi crea non poco sconcerto è che Pompei venga associata ad una vicenda dai contorni inquietanti, tra l’altro ancora per nulla chiarita. Magari lo facesse in consiglio comunale, che dal 2024 è stato convocato sole due volte”.
E proprio in ambito del consiglio comunale, Domenico Di Casola ha fatto notare come Maria Rosaria Boccia sia stata “usata e scaricata. Prima era la donna più gradita nel frequentare la Casa comunale e il suo ufficio al comune, la più gradita per l'organizzazione di eventi, sempre in prima fila e lei sempre vicino. Ora cos'è successo? Semplicemente sta venendo a galla e il sindaco sta raccogliendo ciò che ha seminato, il nulla, con una città che va sempre più indietro”.
La richiesta è esplicita: “Dite la verità, dite le cose come stanno, prima lo fate e prima termina questa storia – ha concluso Di Casola -. Lo Sapio chieda scusa al Ministro Sangiuliano, perché in tale vicenda c'è una bella dose di sue personali responsabilità. Poi chieda scusa anche al precedente Ministro della Cultura, l’onorevole Franceschini, del quale ne ha sminuito la figura”.