Imprenditrice di Santa Maria la Carità sfrutta sette giovani operaie in una fabbrica di Sant'Antonio Abate. Ridotte a schiave, l’8 marzo come tutti gli altri giorni dell'anno. Scoperte, ieri, sette giovani donne impiegate “a nero” in una fabbrica per realizzare costumi diretti alle boutique per la prossima estate.
La scena che i carabinieri, agli ordini del maggiore Donato Pontassuglia, e del nucleo ispettorato del lavoro di Napoli si sono trovati davanti al momento del loro ingresso nella sede di una ditta tessile di Sant’Antonio Abate è stata quella di sette giovani, donne tra i 25 ed i 35 anni, tutte dei comuni vicini, sedute davanti alle macchine da cucire a realizzare costumi da bagno.
L’amministratrice, una 36enne di Santa Maria la Carità, le aveva assunte a “nero”; solo altri 3 impiegati erano inquadrati regolarmente.
La donna è stata denunciata, l’attività sospesa.