GIOVEDÌ 21 NOVEMBRE 2024




Il caso

Bimbo ucciso, il padre da Pompei parla in tv: "Valentina mi diceva che non ero più della famiglia"

Felice Dorice nella trasmissione della D'Urso: "Incontri solo alla stazione di Sorrento"

di Redazione
Bimbo ucciso, il padre da Pompei parla in tv:

Parla da Pompei, circondato dalla sua famiglia. Entra nel dramma del bimbo ucciso di botte, direttamente inquadrato dalle telecamere di Barbara d'Urso. È il papà della bimba di otto anni arrivata in ospedale con il volto tumefatto e del piccolo Giuseppe, il bambino stremato dalle bastonate di Tony Badre Essobti, compagno della madre, a Cardito. Felice Dorice racconta la sua verità e dà la colpa alla mamma della sua assenza nella vita dei figli. Durante la trasmissione “Pomeriggio Cinque“ l’uomo ha detto: “Non so come possa essere successo, non mi riesco a dare una spiegazione a questa tragedia, non capisco tanta crudeltà”. Ha poi spiegato che Valentina, la ex compagna di Massa Lubrense, non gli consentiva da tempo di frequentare i figli: “Io la chiamavo per avere notizie, ma lei mi detto di non farmi più sentire, che non facevo più parte della famiglia". In diretta con Barbara D’Urso  anche Vincenzo Dorice, fratello di Felice, che si collega dalla piazza del Santuario:  “Se Valentina non ha mai denunciato deve pagare anche lei”. Il padre è stato al Santobono dove è ricoverata la bimba di otto anni, che nel frattempo migliora, assistita nelle prime ore solo dai medici dell'ospedale napoletano. La famiglia Dorice ha nominato anche un avvocato e attribuisce tutte le responsabilità a Valentina. Racconta il fratello: "Felice la incontrava solo alla stazione di Sorrento, quando avevano bisogno di qualcosa. Non sapevamo neanche fossero a Cardito. Ritenevamo vivessero a Massa dalla nonna". Storia di un distacco dai bambini affidati unicamente a Tony e alla madre. Su di lei e sulla sua presenza in casa, durante la terribile domenica di inferno, indagano gli investigatori. Il compagno accusato di omicidio ha detto agli inquirenti: "Ha provato a fermarmi mentre li picchiavo con la scopa". Ma poi ci sono quelle due o tre ore di vuoto, ore in cui secondo gli inquirenti Giuseppe avrebbe potuto essere salvato e invece è stato lasciato in agonia, finché il suo cuore non ce l'ha fatta più.  
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31-01-2019 09:52:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA