Il bimbo annega in piscina durante un matrimonio di una coppia di amici. Quando le persone iscritte nel registro degli indagati nell'inchiesta sulla morte del piccolo Davide. La tragedia il 24 luglio in una piscina del ristorante "Kora" a Pozzuoli. Nell'inchiesta coordinata dal pubblico ministero Michele Caroppoli sono emersi anche i nomi dei genitori del bimbo, del titolare della struttura, il Kora pool & beach events e di un animatore, membro dell'equipe di animazione che quella sera era incaricata di gestire i bambini presenti all'evento: per tutti l'accusa è di concorso in omicidio colposo. Ma su quanto sia accaduto in quei tragici momenti ci sono ancora due versioni che portano entrambe al terribile epilogo. Davide è stato trovato a faccia in giù nella piscina dove erano in corso i festeggiamenti: bisognerà infatti se il bimbo si sia tuffato senza la supervisione degli animatori o dei genitori che avrebbero dichiarato di essere impegnati con gli altri figli in quel momento o se sia caduto accidentalmente. A soccorrere Davide è stata un'animatrice che, dopo aver visto il corpo del bimbo in acqua si è tuffata immediatamente per portarlo in salvo. Un intervento arrivato quando era troppo tardi. Sequestrate le telecamere della sorveglianza interna della struttura, la Procura ha aperto un fascicolo e ha disposto il sequestro della salma. Per questi giorni si attende l'esito degli esami autoptici sul corpo del bimbo, che chiariranno le cause della morte del piccolo Davide, autopsia per la quale è stato dato mandato dalla Procura di Napoli: mentre si attende conferma per la data dei funerali.