"Coinvolgiamo questi ragazzi per il bene comune, prima che finiscano facili prede dei clan". Sono le parole di chi ai giovanissimi dedica la maggior parte delle sue energie. E' preoccupato don Salvatore per quello che sta accadendo a Castellammare. "Una situazione difficile e non solo nel centro antico, come magari ci si potrebbe aspettare. Le baby gang agiscono ovunque, a Castellammare come nel resto della Campania" dice il parroco della chiesa dello Spirito Santo all'Acqua della Madonna. "A loro dico: deponete l'arroganza che vi condurrà ad una vita da schiavi". E' il messaggio diretto a quanti la cattiva strada l'hanno già intrapresa o lo stanno per fare. Un ragazzo di diciassette anni, sabato notte, spara per uccidere un altro giovane solo di due anni più grande in una sala giochi al Corso Vittorio Emanuele. Un trentenne ferisce la sua vittima per vendicarsi a Via Bonito solo cinque giorni prima. Due fatti di sangue a distanza di una settimana. Cinque in un anno in una Castellammare dove da giovanissimi cominciano a camminare armati di coltelli e pistole. Don Salvatore chiede di sedersi attorno ad un tavolo con tutti quelli che questi ragazzi devono e possono aiutare. "Le baby gang sono una pagina molto triste della storia recente di Castellammare. Non basta più solo la famiglia, o la singola parrocchia o la scuola o il comune. Solo insieme possiamo salvare questi ragazzi. Ci vuole un tavolo con tutte le istituzioni". E' l'appello del sacerdote che nella parrocchia dello Spirito Santo del centro antico di giovani ne vede passare tanti. Ognuno con la sua storia, con i molti problemi. "Insieme possiamo trovare una soluzione. Il male attrae, servono progetti grandi. I ragazzi si devono sentire voluti bene. Stimati. Solo la via della bellezza li può salvare". Una via che per il momento appare lontana a molti.