Un avvertimento. Un messaggio che ha terrorizzato un intero quartiere. Un furgone parcheggiato sotto casa si trasforma in una bomba pronta a scoppiare. Incendiata, questa notte poco prima di mezzanotte, una vettura Renault Belingo a via Calata Gelso, nel cuore del centro antico. Il furgone era in sosta a pochi passi dall’abitazione del figlio di Pasquale Suarato, noto alle forze dell’ordine per avere avuto un passato vicino al clan D’Alessandro. I carabinieri, agli ordini del maggiore Donato Pontassuglia, stanno indagando per capire cosa si nasconda dietro il raid. Ma l’incendio di natura dolosa è durato a lungo, fino a quando la vettua non stava per scoppiare, essendo le fiamme arrivate al motore. Come raccontato dai molti testimoni ancora in strada nella notte di Ferragosto. A bloccare i soccorsi il traffico paralizzato di via Bonito, che impediva ai mezzi dei vigili del fuoco di raggiungere il luogo del raid e le auto in sosta nel dedalo di traverse del centro antico. Il furgone, quindi, ha continuato a bruciare mentre altre auto passavano nella zona a rischio. Poi arrivati i pompieri, intorno all’una di notte l’incendio è stato spento. A lavoro gli inquirenti per dare un volto a chi ha scelto la notte di Ferragosto per mandare un messaggio da non poter dimenticare.