LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




L'inchiesta

Appalti fantasma, la fortuna del dirigente Asl accusato di corruzione: in pochi anni acquistati dieci appartamenti

Ricostruiti gli incontri di Sebastiano Donnarumma con gli imprenditori per ricevere i soldi delle mazzette

di Redazione
Appalti fantasma, la fortuna del dirigente Asl accusato di corruzione: in pochi anni acquistati dieci appartamenti

In pochi anni ha acquistato con la sua famiglia una decina di appartamenti e non solo. Una fortuna che secondo gli inquirenti aveva una sola giustificazione: investire i soldi che arrivavano dalle imprese che favoriva. Proprietà intestate ai figli, che Sebastiano Donnarumma non avrebbe potuto permettersi con lo stipendio da funzionario dell'Asl e la carriera cominciata come architetto da Pimonte. A pensarci era l'imprenditore Piccolo, tra i quattro finiti ieri nei guai insieme al funzionario pubblico, che è stato incastratato anche dalle intercettazioni telefoniche. Tanti gli appuntamenti con il dirigente dell'Asl, a volte vicino all'ufficio a via De Gasperi, altre nei posti e negli orari più strani. Incontri motivati con frasi generiche, che per i magistrati sarebbero serviti a pagare le tangenti concordate. Il 10% su ogni lavoro, tutte opere sotto ai 200 mila euro per sfuggire ai controlli dei "sopra soglia". Lavori di ristrutturazione e manutenzione in ospedali che ospitano migliaia di pazienti. Opere fantasma al San Leonardo come al Maresca. Ma gli operai che avrebbero dovuto essere a Castellammare e a Torre del Greco erano in cantieri in altri posti d'Italia. A pagare le imprese toscane, che riciclavano soldi del clan dei casalesi, era però l'Asl Na 3. Soldi dei cittadini che finivano nelle casse della cosca grazie alla complicità di Sebastiano Donnarumma. Questo il teorema della Procura di Firenze che da ieri mattina ha costretto agli arresti domiciliari il funzionario accusato di "corruzione" e di false fatture. In pratica avrebbe gestito  a suo piacimento fondi pubblici per sei milioni di euro favorendo un cartello criminale per cinque anni. In cambio tangenti dai centomila ai duecentomila euro all'anno e un appartamento a Caserta acquistato a metà del prezzo. Da ieri oltre che dalle Direzioni distrettuali antimafia di Firenze e Napoli dovrà difendersi anche da un'inchiesta interna annunciata al Mattino dalla manager Antonietta Costantini. L'Asl dovrà assumere, infatti, provvedimenti nei confronti del funzionario di Pimonte accusato di avere un ruolo chiave nel sistema degli appalti fantasma in cui secondo l'accusa avveniva anche riciclaggio del denaro sporco della cosca casertana. Per ora l'architetto che lavorava al secondo piano dell’ex sede centrale dell’Asl di Castellammare in via De Gasperi è agli arresti domiciliari. Secondo i vertici dell'Asl la sua funzione gli permetteva di decidere in autonomia tutti i lavori di ristrutturazione e manutenzione da realizzarsi nelle strutture dell’azienda sanitaria dell’Asl Na3Sud: da San Giorgio fino a Sorrento, ma anche nel nolano. Un potere che si è sgretolato ieri con l'arrivo della Guardia di Finanza nella sua casa di Pimonte.

 


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27-03-2018 19:15:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA