Da piccolo voleva fare il calciatore, poi non ci è riuscito. Confessa: "Non ero abbastanza bravo". Ad Antonio Maturo forse dispiace un pò, ma certamente sono contenti tutti quelli che in questi trenta anni scelgono il Maracanà per festeggiare un compleanno, un anniversario o semplicemente passare una serata in allegria. E Antonio i nomi se li ricorda tutti, per tutti ha un sorriso: "E' un'emozione vedere chi è entrato la prima volta con la fidanzata, oggi tornare con i nipoti". Eppure lui e il suo staff non si fermano mai. "Il successo di un locale è il risultato di passione e sacrificio. Per non stancare occorre innovare sempre, cercare cose nuove". Per i giovani imprenditori non ha ricette facili, ma consiglia solo costanza e impegno. Attorno però si guarda e quello che vede non gli piace. "Castellammare è peggiorata in questi anni, non lo devo dire io. La situazione è sotto gli occhi di tutti". Al contrario di altri, Antonio che di generazioni ne ha viste passare e di storie ne conosce, non pensa però di poter fare in prima persona: "La politica non è per me". Anche perchè in fondo l'anima del Maracanà non cambierebbe la sua vita con quella di altri e l'unico segreto del successo che ha lo svela con piacere: "Sono mia moglie Patrizia e i nostri tre figli, senza di loro questa storia non ci sarebbe".