LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Angela e Luigi nell'esercito degli scomparsi, il Viminale lancia l'allarme: "Sempre di più le persone sparite nel nulla, dato in continuo aumento"

Solo in Campania 4.506 i "missing" che non hanno lasciato tracce, in Italia per la maggior parte bimbi stranieri

di Redazione
Angela e Luigi nell'esercito degli scomparsi, il Viminale lancia l'allarme:

Angela a Luigi legati dal tragico destino di scomparsi. Due figli spariti nel nulla, lasciando le famiglie di Vico e Meta nella disperazione. Fanno parte di un esercito che solo in Campania conta 4500 persone di cui negli ultimi dieci anni non si è saputo più nulla. Il Viminale li definisce fantasmi e lancia l’allarme per un numero in continuo aumento in tutta Italia. Per Angela e Luigi anche le inchieste si sono bloccate senza riuscire a trovare la soluzione ai due enigma. A distanza di un anno il padre di Luigi lo ritiene morto. “Mio figlio è prigioniero o morto” ha dichiarato ai giornali Giovanni Celentano, padre di Luigi, il 18enne metese sparito misteriosamente il 12 febbraio 2017. Davanti alle telecamere di "Chi l’ha visto?" l’uomo, uscito dal carcere di Poggioreale il 23 agosto scorso, racconta di aver cercato il figlio per mesi. Diversa la reazione dei genitori di Angela Celentano che a dispetto degli anni trascorsi non hanno mai spesso di crederla viva e sperare in un suo ritorno. Tra i “fantasmi” ci sono nomi noti alle cronache nere come Emanuela Orlandi, Angela Celentano o Denise Pipitone. Ma la grande maggioranza del sempre più numeroso esercito delle persone scomparse censite dal Viminale dal 1974 ad oggi è formato da minori stranieri che si sono dileguati dalle strutture che li avevano accolti. Ed i numeri sono in costante crescita: al 31 dicembre 2017 i 'fantasmi' sono 52.990, il 21% in più rispetto al 2016. L'aumento è proseguito anche nel 2018, con i primi dati di gennaio che danno conto di altri 562 scomparsi. E' il quadro che emerge dall'ultima relazione del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, presentato oggi al Viminale dal prefetto Vittorio Piscitelli e dal sottosegretario all'Interno, Domenico Manzione.
Nel 1974 è stata istituita la banca data degli scomparsi al ministero dell'Interno e, da allora, è stata un'escalation. Nel 2007 le persone nella lista dei 'missing' erano 25mila, Dieci anni dopo sono raddoppiate. Il numero è ricavato considerando le denunce di scomparsa, 211.219 al 31 dicembre 2017 (22.109 in più rispetto al 31 dicembre 2016) ed i rintracciati, pari a 158.229 (12.784 in più).
L'82% degli scomparsi sono stranieri (43.610), il 77% uomini (40.751) ed il 72% minori (38.049). Di questi ultimi, il 94% sono stranieri (35.743). Si tratta, ha commentato Manzione - di un dato strutturale ed in continua crescita, in parte legato ai significativi aumenti dei flussi migratori, con persone per le quali l'Italia non è la destinazione finale e che quindi lasciano il nostro Paese e si perdono per strada".
La Sicilia è la regione dove il fenomeno è più frequente (14.238 casi), seguita da Lazio (7.970), Lombardia (5.890), Campania (4.506) e Puglia (3.932). "Dietro queste cifre - segnala il prefetto Piscitelli - ci sono delle persone" e, vista la consistenza del fenomeno, "è ormai improcrastinabile la revisione dell'assetto organizzativo della struttura di supporto al Commissario. L'organico, di sole sette unità, non può più essere considerato sufficiente, data l'enorme mole di lavoro che l'ufficio deve gestire circa 15mila fascicoli".


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13-02-2018 18:59:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA