Medici di famiglia preoccupati per le troppe visite negli ambulatori alla ripresa. Da ieri 4 maggio, primo giorno delle riaperture per la fase 2, si è registrato un "rischioso" affollamento negli studi dei medici di famiglia in varie città.
A segnalarlo è il segretario della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti. Dopo due mesi di lockdown "molti pazienti si sono riversati negli studi dei medici di base, nonostante le regole per le visite non siamo mutate e prevedano comunque un appuntamento ed una prima valutazione telefonica, tranne che per i casi gravi indifferibili". La situazione di affollamento, avverte Scotti, "aumenta i rischi di contagio, sopratutto se il distanziamento non viene rispettato in modo rigoroso". A spingere i pazienti a tornare in grandi numeri negli studi, anche la necessità delle prescrizioni in vista della ripresa delle visite ambulatoriali specialistiche, ma anche, come nel caso della Campania, la necessità di certificati medici che attestino uno stato di buona salute per il rientro al lavoro. Da qui qui l'appello di Scotti al rispetto delle regole anti-contagio e ad evitare comunque situazioni di affollamento.
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