Leader si nasce, e lui Salvatore Di Somma da Castellammare lo nacque.
Prima come leggenda sportiva capace da calciatore di passare dai polverosi campi di provincia fino ai fasti della serie A vissuti nel pieno della maturità da protagonista al punto da diventare il personaggio simbolo del miracolo Avellino degli anni '80, e poi dietro la scrivania come direttore sportivo dove ha realizzato due miracoli che sanno di storia.
E' stato proprio lui a portare le vespe gialloblù prima in serie B e poi lasciarle nella categoria cadetta facendo gridare al miracolo mezza Italia calcistica per i primi due anni prima di lasciare, e forse non è stato un caso che con la sua partenza le vespe hanno perso quell'anno la serie B.
E' stato lui a portare a Castellammare quando erano ancora sconosciuti giocatori del calibro di Pavoletti, Facinelli, Sau, Mhakogu, Zito, Colombi, Parigini, Fissore, Zampano e tanti altri; ed è ancora lui che entrato con responsabile dello scouting a Benevento ne è diventato il direttore sportivo capace di costruire la squadra che ha portato gli stregoni prima alla promozione diretta in B e stasera a giocarsi al Vigorito la partita della vita per la serie A, che per i sanniti rapresenterebbe un traguardo storico dopo 88 anni spesi sempre nelle serie minori.
Sempre schivo e restio alle prime pagine dei giornali, Salvatore Di Somma ha sempre preferito da calciatore prima e da dirigente poi, far parlare il campo, ma stasera anche per lui, il burbero dal cuore d'oro, uno che la serie A l'ha giocata da protoganista potrà avverarsi un grande sogno e consegnare alla sua storia un nuovo prestigioso traguardo.