Pierluigi voleva essere come il padre. E' morto crivellato dai colpi mentre faceva il suo lavoro. Pozzuoli e Velletri unite nel dolore, piangono i loro giovani concittadini Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, i due agenti uccisi nella Questura di Triste. Due giovani agenti che da sempre volevano fare proprio quel lavoro ed indossare quella divisa con la quale sono morti. "Ha voluto seguire l'esempio del padre - racconta il primo cittadino di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia parlando di Pierluigi Rotta- una persona molto amata da noi puteolani, ha lavorato per anni nell'ufficio denunce del nostro commissariato, è sempre, sempre stato a disposizione dei cittadini, gentile. E Pierluigi voleva essere come lui". Anche Matteo Demenego "amava il suo lavoro", dice il suo amico d'infanzia Giorgio Zaccagnini, consigliere comunale a Velletri.
"Dopo le superiori decise di arruolarsi, prendendoci di sorpresa - spiega Zaccagnini - Ricordo il mio stupore e quello di un altro amico, ma soprattutto ricordo gli occhi di Matteo che brillavano nell'inseguire il suo sogno di entrare in polizia".
Un sogno comune e una morte assurda comune quella di Pierluigi e Matteo. Le esequie potrebbero tenersi in forma solenne martedì prossimo, ma saranno i familiari a dire l'ultima parola su quando e soprattutto dove si svolgeranno: se a Trieste dove lavoravano oppure nei paesi d'origine.
Ad unire il destino dei due giovani anche l'amore per lo sport. "Pierluigi era un ragazzo solare e appassionato di calcio tanto da militare anche in C2", spiega il sindaco di Pozzuoli.
"Ho conosciuto Matteo quando avevo 7-8 anni - racconta Zaccagnini, amico di Demenego - quando insieme ad altri mi ha accolto nella Virtus Velletri. Abbiamo condiviso insieme l'adolescenza". Da quando lavorava a Trieste, i due amici d'infanzia si incontravano durante le feste quando Demenego andava Velletri a trovare i parenti. "Ieri sera ho incontrato la famiglia per qualche istante perché ho accompagnato il vicesindaco a casa loro per portare le condoglianze della città - ha detto Zaccagnini -. Ci siamo abbracciati. Poi sono partiti in serata con un volo per Trieste. Siamo tutti riconoscenti a Matteo per il servizio che ha reso all'Italia".
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