Cerca le parole per spiegare quello che non si riesce ad accettare. Parla ai cuori spezzati di genitori e amici di Pasquale, il vescovo di Pompei Tommaso Caputo: "Quello che è accaduto ci rimanda alla precarietà dei nostri disegni. E' stato alunno del Santuario. Gli insegnanti lo ricordano come uno studente dolce ed educato. Eccelleva nella storia, matematica e scienze. Molto religioso e qui e' stato battezzato e ha avuto la prima comunione". È il ritratto che il monsignore fa del giovane che in città conoscevano molti e che tanti hanno voluto salutare nel giorno del suo funerale. Perche' "Pasquale si faceva amare da tutti". Pompei si ferma per dire addio al quattordicenne con la passione per il Napoli e la musica. Morto a soli 14 anni mentre giocava in giardino ad Algeri, la salma di Pasquale Manzo è rientrata ieri in Italia con un volo dell'Aereonautica. Il giovane ha fatto una capriola ed è caduto con la testa a terra sabato scorso. In Algeria per riabbracciare il padre, che fa il carabiniere presso l'Ambasciata italiana, è andato incontro al suo tragico destino. Le parole più toccanti per i genitori: "Gesù é vicino alla mamma e al suo papà". Tanti gli amici e i compagni di scuola del Liceo che lo hanno atteso ieri. Molti occhi bagnati di lacrime, commozione e un irreale silenzio per accettare quanto era accaduto durante quella che per Pasquale doveva essere una vacanza indimenticabile. I funerali oggi pomeriggio nella Parrocchia del Sacro Cuore. Intanto sulla sua pagina Fb sono tanti i commenti e i ricordi. Un destino crudele lo ha strappato all’amore della sua famiglia in una settimana nella quale Pompei ha perso due suoi figli a pochi giorni l’uno dall’altro. Nipote del vicesindaco di Pompei, Carmine Massaro, al rito funebre e' presente l'intera amministrazione. In tantissimi hanno già partecipato in queste ore alla tragedia che ha colpito la famiglia. Continua il vescovo durante l'omelia: "Un dolore improvviso ci rende vicini. Aveva raggiunto papa' Giuseppe in Algeria. La famiglia si ritrovava insieme dopo mesi ma un momento di letizia si e' trasformato in una trappola mortale. E noi ci chiediamo perche? Non esiste umanamente una parola. Vogliamo che emerga la luce della fede. Paolo ammoniva i credenti della Tessalonica di non essere tristi perchè la fede rende la nostra vita pii luminosa e di non rinnegare la speranza davanti alla morte. Deve farsi strada una certezza. Chi crede in me non morira in eterno".