"Eri il fratello buono e diligente". È un amico a leggere il ricordo di Pasquale, morto a 14 anni per una caduta in giardino. Tanti i ricordi del giovane morto in Algeria, mentre era in vacanza per riabbracciare il padre Giuseppe Manzo, carabiniere all'ambasciata italiana. "Hai lasciato un vuoto. Ricordo il giorno in cui ci siamo conosciuti stavamo ripetendo la tesina. Tu eri il fratello bravo e diligente" dice con voce rotta dalla commozione un compagno di classe del liceo Pascal. Tanti i palloncini bianchi fatti volare alla fine della celebrazione eucaristica avvenuta oggi pomeriggio al termine dell'omelia del vescovo di Pompei Caputo. Tanta la commozione quando i giovani hanno voluto fare volare una lanterna in suo ricordo. Poi il testo della cugina, che troppo commossa affida ad un altro il suo messaggio: "Non avrei mai pensato di poter dire che ho avuto troppo poco tempo per aver conosciuto una persona meravigliosa. Ora posso fare solo una cosa, stare vicino a tuo fratello". Ma è tutta Pompei, che nel giorno del dolore, prova a dimostrare affetto per una famiglia distrutta in un giorno che doveva essere dedicato ad una vacanza da trascorrere insieme. Tanti gli amici che già ieri si sono fatti trovare quando la salma di Pasquale è rientrata da Algeri con un volo militare. Poi oggi il giorno dell'addio, ma di Pasquale nessuno si dimenticherà perché come hanno scritto i suoi amici: "Sapevi farti amare da tutti"
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