Aveva già l'agenda piena di impegni. Entrato nella clinica di Zurigo, Marchionne non ne è più uscito. E' morto a 66 anni compiuti a giugno, nell'ospedale dove era stato ricoverato il 27 giugno per un intervento alla spalla. L'ultima sua uscita pubblica era stata due giorni prima, a Roma, alla consegna di una Jeep all'Arma dei carabinieri. Era già affaticato, chi lo ha visto quel giorno ricorda che parlava con difficoltà. Ma per lui, figlio di carabiniere, quell'appuntamento era irrinunciabile. È stato il suo ultimo saluto, per molti aspetti simbolico, la chiusura del cerchio di un'esperienza umana e professionale. Negli ultimi giorni Marchionne è stato assistito dai due figli, Alessio Giacomo e Johnatan Tyler, e dalla compagna Manuela.
Oggi il suo successore, Mike Manley, debutta ufficialmente davanti ai mercati come nuovo amministratore delegato, presentando i risultati semestrali del gruppo Fca, gli ultimi raggiunti sotto la guida di Marchionne. Molta è la preoccupazione per la scelta di John Elkann e dei vertici aziendali di nominare un manager straniero, soprattutto a Pomigliano. Nello stabilimento forte è il timore degli operai in attesa delle decisioni del gruppo che olre alla Panda dovrebbero assegnare alla fabbrica un altro modello da costruire. L'elettrico è la sfida del futuro.