"Da oggi Scafati ha un angelo in più". E' il ricordo che don Peppino dall'altare lascia alla famiglia e ai parenti di Manuele. Lui, il "gigante buono" morto per un incidente stradale a diciotto anni. Lui, che gli amici hanno voluto ricordare indossando magliette con la scritta "Manuele vive" e con un volo di palloncini bianchi all'uscita della bara dalla chiesa di San Francesco. Ma sono state le parole della sua fidanzatina a commuovere tutti oggi pomeriggio, in una città a lutto per la tragedia che ha colpito una famiglia e un'intera comunità. "Mi hai scelto per il mio sorriso. Dicevi che non lo avresti trovato da nessuna parte. Ma ora è il tuo sorriso che io non trovo più, amore mio" ha detto la giovanissima ragazza di Emanuele Manzo, dinanzi alla folla che gremiva la sua parrocchia. Amici del basket e di scuola che hanno testimoniato il dolore per la perdita del ragazzo morto sul colpo sabato notte sull'autostrada di ritorno da Salerno dove aveva trascorso la serata con un amico. L'incidente è avvenuto pochi chilometri dopo l'uscita di Cava dei Tirreni. Pochi minuti ancora, una decina al massimo e Emanuele sarebbe tornato nella sua Scafati. E, invece, in una manciata di attimi si è consumata la tragedia per cui ad essere indagato è proprio l'amico che portava l'auto. E' soprattutto ai genitori, Daniela e Salvatore e al fratello che si rivolge il parroco nella sua omelia: "Vicinanza alla famiglia. Molte volte non ci sono risposte, possiamo solo ringraziare il signore per il dono di Emanuele". Un dono che ora resterà vivo nei cuori dei tanti che l'hanno amato. Una vita spezzata a diciotto anni. Un'altra vittima della strada in un'estate appena cominciata che conta già i suoi morti innocenti.