La mamma segue impietrita il feretro della sua bambina. È circondata da una folla sterminata che questa mattina si è ritrovata a San Gennaro Vesuviano per dire addio alla piccola Ginevra. Morta a sedici mesi per il folle gesto del padre che l'ha lanciata dal secondo piano della casa dei suoceri. In migliaia davanti alla chiesa dei Santi Gioacchino e Anna nel comune del Vesuviano dove molti conoscevano i nonni della bimba dal tragico destino e pochi il padre Salvatore Narciso. Quell'uomo definito "un mostro" di cui alle esequie si è voluto cancellare ogni traccia a cominciare dal cognome che ha in comune con la sua vittima. Tutto il paese, questa mattina, si è voluto stringere intorno alla famiglia della bimba: fiori bianchi hanno accolto l'arrivo della piccola bara in chiesa. In tantissimi sono rimasti fuori riempiendo il sagrato in un silenzio fatto di rabbia e commozione. Alla fine della funzione, all'uscita della bara dalla chiesa, tantissime persone si sono affollate intorno al feretro, accompagnandone il passaggio. Le esequie sono state annunciate dalla madre e dalla famiglia della bimba: su di essi si è scelto intenzionalmente di non fare menzione del padre, a partire dal cognome della piccola, che non compare. Salvatore Narciso nel frattempo è ancora ricoverato al Cardarelli per le conseguenze del tentativo di suicidio dopo avere gettato giù la bambina. Un gesto folle e crudele che ha distrutto una famiglia e lasciato attonita un'intera città che oggi ha detto addio a Ginevra, la bimba a cui è stato negato il futuro.