Sette giorni di agonia e poi la fine. Una vita spezzata a venti anni. "Una ingiustizia la perdita di Enzo, il dolore è proporzionato al bene". Le parole di Don Salvatore risuonano nel silenzio di una chiesa gremita nella piazza centrale di Sant'Antonio Abate. Parole intervallate solo dai singhiozzi di parenti e amici che piangono il ragazzo vittima di un incidente avvenuto mentre era alla guida della sua vespa. "Il suo sorriso non c'è più ma l'amore non finisce. Chiediamo aiuto a Enzo per superare questo dolore. Ci sono cose che vi mancheranno, gesti semplici. Ma Enzo troverà la strada nel nostro cuore, ci dirà che ha ricevuto la vita eterna per colmare il suo vuoto". Finita l'omelia tantissimi amici hanno voluto dire addio a Enzo Sicignano, che è stato investito da un'auto guidata da una giovane di Santa Maria la Carità una decina di giorni fa. Acquisiti i risultati dell'autopsia, disposta dai magistrati della procura di Torre Annunziata, continuano le indagini degli inquirenti per accertare le responsabilità . "Enzo è semplicemente rinato. Noi non lo dimenticheremo" dice il parroco, mentre Sant'Antonio Abate si ferma per salutarlo un'ultima volta.
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