“Un passo indietro per non fare concorrenza al Comune, uno in avanti perché siamo convinti di avere le carte in regola per rilanciare un’attività industriale così importante per la città”. E’ questo in sintesi il messaggio che un gruppo di imprenditori stabiesi manda al sindaco Pannullo sulla vicenda dell’imbottigliamento dell’Acqua della Madonna e dell’Acetosella. A farsi portavoce è Angelo Pica, presidente del consorzio del Patto del Miglio d’Oro e, in questo caso, consulente del gruppo di investitori stabiesi che erano pronti a partecipare al bando della Regione Campania per acquisire le concessioni delle fonti acidule e dell’Acqua della Madonna. “Ci siamo fermati quando abbiamo capito che il Comune di Castellammare voleva svolgere questo ruolo direttamente. Ora aspettiamo di capire quando la Regione avrà assegnato le concessioni in che modo l’ente pubblico intende muoversi e coinvolgere i privati per raggiungere l’obiettivo di riportare sul mercato le acque minerali di Castellammare” spiega Pica. E, infatti, ieri l’amministrazione Pannullo ha approvato una delibera con cui si decide di partecipare come Comune al bando di Palazzo Santa Lucia. In realtà il gruppo di imprenditori ha già pronto un piano industriale e di marketing per rilanciare i due marchi oggi fuori dalla produzione e si è già messo in contatto con il curatore fallimentare dell’Acetosella per la sede inutilizzata dai giorni del crack. Per questo avevano già anche effettuato il sopralluogo come previsto dal bando regionale, poi la decisione di fermarsi per non entrare in guerra con il comune. “Aspettavamo che il comune facesse una manifestazione d’interesse per selezionare il partner privato, ma non è accaduto. Avevamo capito che partecipava la Sint, società pubblica ma neanche questo è avvenuto. Ora attendiamo che la Regione affidi le concessioni a Castellammare e poi chiederemo un incontro al sindaco Pannullo perché capire come collaborare con il Comune”.