Al momento c'è solo la posizione del sindaco. Toni Pannullo ha da tempo annunciato che la sua è una "Castellammare dell'accoglienza. Sono a favore dell'arrivo dei migranti". Ma la sua amministrazione di fatto non ha attivato alcuna iniziativa concreta per accogliere i migranti che, secondo la Prefettura di Napoli, dovrebbero essere assegnati alla sua città. "Abbiamo firmato solo un protocollo, aderendo un programma. Non c'è nulla. Nè una data nè un numero preciso" ribadisce il primo cittadino. Nel frattempo, però, i supporter di Salvini hanno già promosso una manifestazione contro l'arrivo dei migranti e le iniziative del centrodestra su questo terreno si moltiplicano con l'entrare nel vivo della campagna elettorale. Su questo argomento arriva anche la posizione del leader del centrodestra Gaetano Cimmino che chiede trasparenza. “Il caso dell’arrivo dei migranti a Castellammare di Stabia sta scuotendo l’opinione dei cittadini: come al solito l’amministrazione non è trasparente. Cosa sappiamo noi di questo progetto? Chi sono queste persone? Chi si deve arricchire?”. Così Gaetano Cimmino, leader dell’opposizione di centrodestra in consiglio comunale. “È ovvio che non siamo contrari a priori alle iniziative – ha dichiarato Cimmino – cui l’intero paese è chiamato in questo particolare periodo storico, purtroppo senza il sostegno dell’Europa, ma quando si fa calare dall’alto un provvedimento che parla di lavoro per i migranti, mentre a Castellammare la crisi del lavoro mette in ginocchio la città, allora è altrettanto ovvio che c’è qualcosa che non va. Una firma, una scelta, una presa di posizione troppo importante che andava condivisa con i cittadini che invece si sono visti piombare addosso una decisione come un macigno. C’è bisogno di un serio programma di integrazione nel quale tutti gli step devono essere controllati e supervisionati dall’inizio alla fine, così come di una corretta comunicazione da parte degli Enti preposti. A Castellammare l’amministrazione pare non esserne in grado e allora si rischia il caos. Allora sappiamo che il sindaco ha aderito al protocollo d’intesa del ministero e quindi che siamo entrati a far parte del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (Sprar) e che oltre 200 migranti sono attesi sul territorio per svolgere dei lavori. Stop. Forse non c’è altro da sapere, forse qualcuno vuole non si sappia troppo. Il dubbio è che dietro questa operazione a Castellammare ci sia un business che arricchisce pochi e impoverisce molti. Si vuole ancora una volta speculare sugli stabiesi. Va ricordato che la città delle acque soffre la mancanza di occupazione e che ci si è prodigati solo a parole per risolvere la questione, e che adesso l’opportunità concessa ai migranti getta nello sconforto chi credeva nelle istituzioni. Non sappiamo nemmeno quali saranno le strutture individuate che ospiteranno i migranti e, soprattutto, non sappiamo chi sono questi migranti. A Castellammare arriveranno famiglie? Rifugiati politici? Tra di loro si nascondono criminali? Andranno a rinfoltire le fila della microcriminalità? Sono domande a cui esigiamo quanto prima una risposta, perché la città in termini di accoglienza ha già fatto da tempo la propria parte”.