Trent’anni fa moriva, a trent’anni, in un tragico incidente stradale. In vista dell’importante anniversario la Rai decide di aprire le celebrazioni su Annibale Ruccello trasmettendo Ferdinando, la sua opera più celebre. L’autore stabiese, esponente di spicco della "nuova drammaturgia napoletana" sarà ricordato così stasera dal servizio pubblico. Ad Annibale è stata anche dedicata l’edizione di quest’anno del Festival di Positano. Manca ancora invece una programmazione nella sua Castellammare a quindici giorni dalla data che ne stroncò la vita e la carriera, il dodici settembre del 1986. Rai Cultura trasmetterà stasera lo spettacolo con cui di recente è stato riscoperto anche all’estero, nella versione andata in scena a Petrella di Longiano con la regia di Giuseppe Bertolucci. Nel ruolo di Donna Clotilde, Isa Danieli che per Ruccello era l’attrice ideale per impersonare la baronessa borbonica che scegli l’isolamento, rifugiandosi in una villa della zona vesuviana.
È con lei una cugina povera, donna Gesualda, che svolge l’ambiguo ruolo di infermiera e contemporaneamente sua carceriera. I giorni trascorrono uguali, tra pasticche, acque termali, farmaci vari e colloqui con il parroco del paese. Nulla sembra poter cambiare il corso degli eventi, finché non arriva Ferdinando, un giovane nipote di Donna Clotilde, dalla bellezza “morbosa e strisciante”. Sarà lui a gettare lo scompiglio nella casa, a mettere a nudo contraddizioni, a disseppellire scomode verità. Fino al colpo di scena. Tutto precipita, Ferdinando scopre l’assassinio, ricatta le due donne e svela la propria identità (non è il nipote di Clotilde, ma un ladro ed oltre al danno ecco la beffa, non si chiama Ferdinando, come il re Borbone, bensì Filiberto, come un Savoia). Un colpo di scena che tinge di “nero” il finale dell’opera che è anche il nero della solitudine in cui si sono rinchiuse Clotilde e Gesualda. Un’opera che andrà in onda alle 21,15. Un omaggio della Rai all’autore stabiese.