GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2024




La decisione

A Scafati comune sciolto per camorra, bufera sull'ex sindaco Aliberti e la moglie Monica Paolino

Nei guai anche la segretaria generale di Saia, in passato con un incarico a Castellammare

di Redazione
A Scafati comune sciolto per camorra, bufera sull'ex sindaco Aliberti e la moglie Monica Paolino

La bufera giudiziaria su Scafati è appena cominciata. Il governo Gentiloni, su proposta del ministro dell'Interno Marco Minniti, ha deciso lo scioglimento per infiltrazioni da parte della criminalità organizzata del Consiglio comunale di Scafati. 
Dal 2015 l'amministrazione comunale è stata sotto la lente della Dia che ha sviluppato una complessa attività di indagine. Per l’accusa esisteva un patto tra il clan di Scafati e l’ex sindaco Aliberti per uno scambio di voti in cambio di favori. A questo punto al comune arriverà il pool inviato dalla prefettura che avrà il compito di governare Scafati per i prossimi due anni.
Dal lavoro della commissione d’accesso esce un quadro a tinte fosche che ha come protagonisti l'allora sindaco Pasquale Aliberti, sua moglie Monica Paolino, attuale consigliere regionale, Nello Aliberti (fratello dell'ex primo cittadino), Gennaro Ridosso e Luigi Ridosso, esponenti dell'omonimo clan, indagati - a vario titolo - per scambio elettorale politico-mafioso per il rinnovo del consiglio comunale del 2013. Con loro, indagati anche altri soggetti, tra i quali Immacolata di Saia, segretario generale dell'Ente comunale ed altre persone coinvolte nella gestione degli appalti nel comune, in particolare del nuovo polo scolastico. La di Saia è stata segretaria anche al comune di Castellammare voluta dal magistrato Luigi Bobbio durante la sua esperienza da sindaco. Lo scorso dicembre il sindaco Pasquale Aliberti si è dimesso per queste accuse. Da allora a palazzo Meyer c'è il commissario prefettizio Vittorio Saladino. Il prossimo 7 marzo la Corte di Cassazione deciderà sulla richiesta di arresto di Aliberti.
E Aliberti affida a Facebook il suo commento sulla decisione del Consiglio dei ministri: «Apprendo con profondo dolore la notizia dello scioglimento del consiglio comunale di Scafati, dopo una indagine di lunghi mesi. Non sono più Sindaco ma sono certo della legittimità degli atti prodotti e della camorra che sempre abbiamo tenuto a distanza, adottando anche atti forti. Leggeremo le motivazioni e insieme agli avvocati valuteremo, da subito, un eventuale ricorso al Tribunale Amministrativo. È giusto che paghi chi ha commesso errori, non è giusto penalizzare una comunità se non ci sono chiari e validi elementi di condizionamento. È una battaglia di giustizia nei confronti degli scafatesi tutti perché sono certo che il sindaco e i loro rappresentanti istituzionali li hanno scelti sempre in libertà e nella democrazia. Un abbraccio forte».


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27-01-2017 17:04:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA