GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2024




Il fatto

A Pompei le opere della Fonderia Chiurazzi, esposti 1650 esemplari

Saranno ricollocati nelle case romane

di Redazione
A Pompei le opere della Fonderia Chiurazzi, esposti 1650 esemplari

I beni superstiti della storica Fonderia Chiurazzi acquisiti dal Parco archeologico di Pompei. Circa 1.650 esemplari - “negativi” per la riproduzione di opere d’arte antiche, oltre a bozzetti e copie in gesso - che andranno ad arricchire il patrimonio del Parco e potranno essere rimessi in uso per ricollocare nelle case pompeiane i reperti oggi custoditi nei musei per motivi di conservazione.

La Fonderia Chiurazzi, maestra dell'arte millenaria della fusione a cera persa, si è distinta nel mondo per la creazione di capolavori in bronzo sin dalla fine del XIX secolo.

La sua attività si colloca, divenendone una preziosa testimonianza, nel milieu culturale generato a Napoli e nell’area vesuviana con la scoperta dei siti archeologici di Pompei ed Ercolano; nel corso degli scavi, che suscitavano interesse ben al di fuori dei confini nazionali, venivano rinvenuti bronzi antichi, le cui copie erano estremamente ricercate sul mercato internazionale. 

Nel 1870 Gennaro Chiurazzi (1840-1906) diede vita a Napoli, prima in una piccola sede di fronte al Museo Nazionale, poi presso l'Albergo dei Poveri, a un laboratorio di formazione artistica che ben presto divenne un punto di riferimento per i massimi artisti e cultori della scultura del Novecento.

La fama della fonderia crebbe velocemente, tanto da ottenere il privilegio di riprodurre, tramite i calchi, opere su originali di sculture antiche, oggi per la maggior parte esposte nei principali musei italiani, dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli ai Musei Vaticani e Capitolini, dalla Galleria Borghese agli Uffizi a Palazzo Pitti, al Museo Archeologico di Firenze. Un’opportunità esclusiva che garantì alla Fonderia Chiurazzi la possibilità di proporsi sul mercato quale unica detentrice di un patrimonio di “matrici autentiche” da cui ottenere esemplari in diverse dimensioni e finiture, i cui costi erano riportati in appositi cataloghi illustrati. Grazie a questa singolarità la Chiurazzi ha realizzato bronzi per collezionisti di grande prestigio, per Enti ed Istituzioni Culturali internazionali ed i maggiori poli museali, ultimo tra i quali il Getty Foundation a Malibù.

Di grande rilievo è la collezione delle forme degli oggetti ritrovati a Pompei ed Ercolano.

L’acquirente poteva scegliere il soggetto più gradito ed ottenerne diverse finiture: alla “pompeiana”, contraddistinta da un colore verdastro, alla “ercolanese”, brunita e modicamente più costosa, o quella “rinascimentale” scura, lucida e più onerosa. Il procedimento di patinatura, curato per ogni singolo pezzo da maestranze altamente specializzate, costituiva un vero e proprio “marchio di fabbrica”, con il quale identificare tra le altre officine la produzione. 


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03-06-2022 20:57:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA