Isolati a Faito. Una montagna irraggiungibile da più di dieci giorni, con la sola funivia che va giù e su per risolvere le tante emergenze delle famiglie in condizioni disperate. E’ fissato per mercoledì prossimo un incontro in Regione con i sindaci di Vico e Castellammare e gli altri rappresentanti istituzionali convocati per capire come uscire da questa situazione. In un lungo appello al governatore De Luca i residenti hanno chiesto, già nei giorni scorsi, di riaprire la strada che da Castellammare porta in vetta, vista la chiusura di quella di Vico Equense dopo la grave frana del sei novembre. “Decine di persone, tra le quali donne in stato di gravidanza, ammalati, anziani e bambini, sono rimaste intrappolate senza potersi rifornire di cibo, carburante e farmaci”. Un quadro drammatico che li spinge a chiedere la riapertura di una strada chiusa da anni: “Tuttavia urge un suo segnale, forte e chiaro, sulla riapertura della strada, ex privata, di Quisisana, che collega Faito a Castellammare e che rappresenta, in momenti come quelli odierni, strada di soccorso necessaria al transito di ambulanze e mezzi di soccorso in genere. La situazione attuale di Monte Faito è gravissima” scrive il presidente dell’associazione Pro Faito Onlus, Dario Russo. Ad annunciare l’incontro tra una settimana è il consigliere regionale Alfonso Longobardi: “Ascolteremo le ragioni e le proposte degli operatori del Faito, della Città Metropolitana, dei Comuni di Castellammare e Vico, del Parco dei Monti Lattari, dei Comitati dei residenti. Sempre nell'audizione ascolteremo le direzioni generali regionali 'Demanio e Patrimonio', 'Governo del territorio' e 'Difesa Suolo'.
In tal modo avremo un quadro completo delle azioni da attuare, ferma restando la stringente necessità di attuare un forte intervento anche da parte dello Stato centrale che deve assistere le popolazioni con tecnici, mezzi e risorse appropriate. I roghi devastanti della scorsa estate, le frane di questi giorni, i crolli con detriti e fango che minacciano le abitazioni e lasciano isolati i residenti, hanno determinato un tale livello di pericolo che occorre assicurare il massimo sforzo istituzionale per tutelare la pubblica incolumità. La Regione Campania continua a fare la propria parte ma è assolutamente indispensabile un coordinamento con tutti gli organismi istituzionali preposti così da garantire l'ulteriore e decisivo impiego di uomini, mezzi e risorse utili a difendere il territorio e metterlo in sicurezza. Il governo centrale inoltre deve dichiarare lo stato di emergenza”.