Le ruspe riaccendono i motori a Castellammare. Dopo anni di stop riprendono gli abbattimenti delle case abusive. E si riparte da dove ci si era fermati quando al comune al posto del sindaco siedeva il commissario prefettizio Claudio Vaccaro. In testa alla lista delle 18 case da demolire c'è una palazzina che sarebbe dovuta andare a terra già due anni fa quando a Palazzo Farnese c'era l'inviato della prefettura che ha sostituito il sindaco Nicola Cuomo, mandato via dal suo partito. E ora che la storia si ripete e a Palazzo Farnese c'è il commissario prefettizio, Gaetano Cupello, come in un film che ricomincia dall'inizio si riparte da lì. A terra dovrebbero andare le prime 18 case abusive, che come racconta oggi il quotidiano Metropolis, fanno parte di una lista inviata dalla procura della Repubblica di Torre Annunziata al Comune. La prima che aspetta di essere abbattuta da due anni, è una bifamiliare realizzata nella zona di Privati nel 1995. Per venti anni quindi due famiglie hanno vissuto in case che ora lo Stato ha stabilito di abbattere. Poi nella zona rossa delle priorità si passa alla zona di Varano, supervincolata per la presenza degli scavi archeologici sui quali è stata praticamente costruita un'altra città abusiva. Nessuna possibilità di condono li ha salvati. Il 95 è una data successiva alle sanatorie volute dal governo Berlusconi e su cui quindi non è intervenuto alcun colpo di spugna. Si chiude con questa ripartenza delle ruspe la pagina della lunga tregua, comunque intervenuta in tutta la provincia di Napoli, mentre in Parlamento si è più volte tentato di modificare le norme per salvare le migliaia di case abusive su cui le Procure hanno già emesso sentenze di abbattimento. Tentativi da parte del centrodestra andati a vuoto in Senato, anche per l’asse costituito tra Lega Nord e Pd, da sempre contrari a qualsiasi sanatoria. Ora a Castellammare, dove a Palazzo Farnese siede un uomo della Prefettura, gli abbattimenti riprendono un nuovo impulso. E nel preparare il bilancio, Cupello ha chiesto ai dirigenti di istituire un mutuo per ottenere 300 mila euro da utilizzare per le ditte che dovranno demolire. Il conto della demolizione disposta dalla Procura di Torre Annunziata sarà portato, infatti, al commissario prefettizio. Solo in un secondo momento il comune potrà rivalersi sulle famiglie che hanno perso la casa, cercando laddove è possibile, di riottenere i soldi spesi. Nella mappa rossa degli abbattimenti interi quartieri dovranno andare giù, tra la zona della periferia Nord, quella di Varano sugli scavi di Stabia e l’area collinare. Le diciotto della lista nera sono solo le prime di una lunga serie.