"Io passo la domenica in cucina". Ci scherza su Andrea Di Martino. Sceglie la strada inaugurata da Obama e praticata da Renzi per dire la sua sulla vicenda ben più locale della nomination a sindaco a Castellammare. Niente comunicato stampa ufficiale o smentita, secondo il decalogo della vecchia politica. Il dirigente del Pd preferisce pubblicare una foto sul suo profilo Facebook per spiegare che non è il candidato a sindaco dei Democratici a Castellammare. Indossa il grembiule dei Cucinieri per casa, che molti conoscono di più della sua casacca politica, per spiegare che oggi tra la passione della politica, che lo accompagna dall'adolescenza e quella successiva per la cucina, coltivata con impegno alla scuola di Gennaro Esposito della Torre del Saraceno, Di Martino sceglie la seconda. Non lascia i fornelli. Non sta preparando una discesa in campo. E quindi, come gli altri nomi apparsi fino ad oggi, si tratta solo di indiscrezioni senza fondamento. Ad poco più di un mese dalla presentazione delle liste, il Pd appare ancora bloccato. Fermo in un sistema di veti incrociati, che lo inchiodano a rancori ereditati dal recente passato. I dirigenti campani sembrano non volere decidere, tentando a restare in equilibrio tra l'ex sindaco Nicola Cuomo e la fronda che lo ha mandato a casa, capitanata dalla presenza dietro le quinte del sindacalista Gennaro Iovino. Quest'ultimo punta ad eleggere quattro consiglieri comunali e a mettere la firma anche sulla prossima squadra di governo. Un progetto con cui il candidato a sindaco che sarà ufficializzato da qui a dopo Pasqua dovrà sicuramente fare i conti.