Formare giovani campioni. Una vera e propria missione quella di Coqui Raffo che negli ultimi sei anni ha ricoperto l'incarico di allenatore e direttore responsabile del settore giovanile del Boca Juniors. Oggi Coqui Raffo sbarca in Europa per esportare il modello “BOCA” e consolidare il legame tra il calcio argentino e quello europeo. Nel suo tour a caccia di campioni arriva a Castellammare dove i talenti non mancano. E lui di giovani promesse ne capisce. Tanti i talenti cresciuti sotto la sua guida attenta, tra questi l’uruguaiano Rodrigo Bentancur, che in questi giorni ha firmato con la Juventus. “Betancourt è un predestinato, un ragazzo dalle enormi qualità calcistiche; ha visione di gioco, estro ed un piede raffinato che non disdegna il tiro da fuori”. Tanti gli aneddoti in diversi anni sotto la sua guida. “E’ venuto a giocare con noi per situazioni familiari che lo hanno portato a trasferirsi in Argentina da piccolo; veniva ai campi di allenamento con i libri sotto il braccio, aveva un senso dello studio molto alto. Posso dire che oltre ad essere un grande giocatore è un ragazzo con le idee chiare in testa”. Un gran talento con l'impronta del campione “In tutte le categorie ha sempre fatto la differenza una spanna sopra i suoi coetanei; non ha paura di confrontarsi con i grandi palcoscenici e questo l'ho portato presto ad esordire in prima squadra”. La Juve da tempo lo seguiva “La Juventus lo seguiva da tempo e quando ha avuto l'occasione di inserirlo nell’affare Teveznon ha esitato a farlo”. Bentancur è oramai pronto per il calcio europeo “Come ogni calciatore giovane avrà bisogno di un po’ di tempo per adattarsi ma sono sicuro che presso sfonderà nel calcio italiano e internazionale”.
Tappa obbligata del tour europeo l’Italia, la patria della maniacale organizzazione tattica “Dopo tanti anni alla guida del settore giovanile del Boca, ho sentito l'esigenza di confrontarmi sul campo con la cultura europea che ho sempre ritenuto essere la migliore sotto l'aspetto tecnico/tattico”. Enorme è la stima per i calciatori italiani e soprattutto per gli allenatori “Gli allenatori italiani sono tra i migliori al mondo; sono da sempre la massima espressione di quella filosofia che sposa l'estro di un calciatore con il rigore tattico che deve esserci in ogni squadra per raggiungere traguardi importanti”. Il talento va modellato “Il calcio è come la lingua, si impara da piccoli. Io sono un tecnico molto attento alla tattica, potrei definirmi quasi un allenatore italiano”. Una visita fugace anche ad una delle squadre italiane con il miglior settore giovanile “ Sono stato la settimana scorsa a Trigoria e sono rimasto impressionato dall'organizzazione. E’ un centro all’avanguardia, con un settore giovanile di grande livello”. Anni fa, Guardiola lo scelse come referente della “cantera” del suo Barca lì in Argentina. “Si, con PEP ci conosciamo e per un periodo sono stato il coordinatore di una scuola di campioncini del Barca aperta a Buenos Aires, per formare in loco i nuovi “Messi”. Ho avuto il piacere di salutarlo in questi giorni a Manchester. “C'è una stima reciproca che ci lega da anni”.
Coqui Raffo in questi giorni è stato contattato da diversi Club italiani e stranieri “Ci sono molti progetti che sto valutando, mi piacerebbe mettere a disposizione di club italiani ed europei la mia esperienza per cercare di coniugare il modello argentino dove si ha molta cura per il talento, per la tecnica, con la cultura europea dove si predilige la disciplina tattica. Mi auguro di trovare presto il progetto giusto”. Parecchi giocatori argentini sono sbarcati in questi anni "Penso che l'Europa sia il continente giusto per far maturare sotto tutti i profili i giovani calciatori argentini. Ripeto, un calciatore argentino con un gran talento deve completare il suo percorso di crescita, affinando la competenza tecnico/tattica che l'Europa può dare. L'italia sotto questo profilo sicuramente è la meta ideale per far emergere grandi talenti". Tra i tanti procuratori argentini che hanno portato in italia dei giovani talenti, c'è anche uno di origini stabiesi, Gerardo Zembrino. Forte delle Sue origini, ha sempre orientato i suoi calciatori a venirsi a formare in Italia. Chissà se nel prossimo futuro non possa essere proprio la Juve Stabia il trampolino di lancio di qualche nuovo talento argentino."