Alla Reggia di Quisisana il museo archeologico dell'antica Stabia e la scuola di restauro. Vicino il traguardo dopo uno stop durato un anno. La giunta Cimmino approva la proposta di accordo che andrà in consiglio comunale il 3 agosto. Nella dimora preferita dai Borbone sarà anche inserito il Museo Civico della storia e delle arti di Castellammare, in cui includere la collezione privata dei burattini della Compagnia degli Sbuffi. Dopo il via libera dell'aula a Palazzo Farnese, il direttore Osanna dovrà firmare l'intesa con Castellammare e fare partire il conto alla rovescia per la realizzazione del piano che prevede il diretto coinvolgimento della Soprintendenza di Pompei a cui è affidata realizzazione e gestione del Museo archeologico e della Scuola di restauro. Secondo il calendario entro diciotto mesi dalla sigla, dalla carta l'accordo si tramuterà in fatti con l'inaugurazione. “L'accordo di valorizzazione tra il Parco Archeologico di Pompei e il Comune di Castellammare di Stabia per la realizzazione del museo archeologico e della scuola di alta formazione nella Reggia di Quisisana è il primo provvedimento della nostra giunta e passerà al vaglio del consiglio comunale convocato per il prossimo 3 agosto” spiega Gaetano Cimmino, sindaco di Castellammare di Stabia. “A seguito dell'incontro avvenuto nelle scorse settimane con Massimo Osanna, direttore del Parco Archeologico di Pompei, con cui abbiamo intrattenuto in questi giorni una costante interlocuzione, - prosegue Cimmino - la giunta ha approvato il provvedimento, rimasto in sospeso nello scorso mese di febbraio, per la concessione al Parco Archeologico di Pompei degli spazi da destinare alla realizzazione del museo nel quale sarà esposta la collezione dell'Antiquarium, che tornerà visibile al pubblico dopo la chiusura risalente al 1997. Si tratta di circa 8mila reperti archeologici provenienti dalle ville romane del pianoro di Varano, a cui si aggiungeranno altri reperti della Soprintendenza di Pompei. - spiega Cimmino - Il Parco Archeologico avrà a disposizione anche ulteriori spazi per l'istituzione della scuola di alta formazione, che ci consentirà di accrescere l'offerta territoriale e di valorizzare il nostro patrimonio culturale con l'ingresso a pieno titolo nel circuito archeologico che include anche gli scavi di Pompei ed Ercolano”. Nel testo che arriverà in aula non ci sono Villa Gabola e Colonia dei ferrovieri, le due strutture che l'amministrazione Pannullo aveva inserito nel pacchetto della convenzione con Osanna. “Il museo di Stabiae sarà intitolato a Libero D'Orsi, che alla guida del comitato per gli scavi avviò nel 1950 le attività di riesplorazione delle ville romane. - sottolinea Lello Radice, vicesindaco e assessore alla cultura - Ritengo molto significativo che il primo atto di giunta sia riferito alla cultura. È un segnale davvero bello per tutta la città”.