Per la prima volta, nella storia del festival di Sanremo, verranno misurati l’impatto dei consumi e quello delle emissioni CO2 prodotti nel corso dell’evento televisivo più seguito dell’anno. Una scelta di responsabilità fortemente simbolica. Un primo step che consentirà di pianificare, le future edizioni, con un approccio via via sempre più all’insegna della sostenibilità.
Il cambiamento più evidente è di certo rappresentato dalla ribattezzata “green…passerella”, che ha visto la sostituzione del classico red carpet con un tappeto verde di erbetta vera. Ad occuparsi del progetto Plenitude, società del gruppo ENI che si occupa di attività legate a fonti rinnovabili, mobilità elettrica e fornitura di energia elettrica e gas naturale, nonché sponsor del Festival. “Il carpet verde rappresenta il colore del nostro nuovo logo e del nostro percorso verso la transizione energetica” ha asserito il CEO di Plenitude Stefano Goberti, facendo chiaramente comprendere la chiara intenzione di utilizzare la vetrina sanremese come occasione di lancio per quella strada, sempre più obbligata, verso un sistema di vita che impatti il meno possibile sull’ambiente. A rafforzare questa linea d’azione lo stesso AD di Rai Pubblicità. “Per valorizzare al massimo il Festival, non ci siamo basati su mere sponsorizzazioni – ha affermato Gian Paolo - ma sull’ideazione di progetti ad hoc e di sicuro non è un caso che quasi tutti i partner abbiano portato in Riviera progetti legati alla sostenibilità”. Nella stessa direzione di Plenitude, Costa Crociere. La Costa Toscana arrivata in rada a Sanremo è infatti una “nave green” alimentata da gas naturale liquefatto. Supporto alla sostenibilità di Sanremo 2022 viene anche dal partner Suzuki presente con la nuova S-Cross Hybrid, auto realizzata a Torino. Altrettanto green promettono d’essere le prime capsule di caffè ad impatto zero presentate al pubblico del festival dalla Lavazza.
E non solo gli sponsor, anche alcuni dei protagonisti del Festival daranno esempio di essere ‘paladini’ delle cause ambientali e sostenibili.
Drusilla Foer, ad esempio, ha fatto sapere che indosserà degli abiti già indossati in altre occasioni, promuovendo la pratica del riuso ed ha asserito, inoltre, di aver detto di no ad alcuni brand importanti per far passare il messaggio che l’economia italiana ha la necessità di ripartire dal basso, dalle sartorie, dagli atelier piccoli. Scelta simile è stata fatta da Roberta Capua, conduttrice del PrimaFestival, che ha annunciato l’intenzione di indossare capi già presenti nel suo guardaroba ma rivisitati. La stessa Ornella Muti, che sarà al fianco di Amadeus nella prima serata del Festival, ha promesso di portare sul palco i temi ambientali necessari a lasciare un mondo migliore alle future generazioni
Una settantaduesima edizione del Festival di Sanremo che si preannuncia essere all’insegna del rispetto dell’ambiente, dell’economia circolare. Un Festival della canzone italiana, quindi, nel segno di una sostenibilità studiata nei minimi dettagli e destinata a migliorare in tal senso le edizioni future.