Sono in nove (uno è in bici ed è coperto dall’albero), avranno tra gli otto e gli undici anni e, con aria soddisfatta (vedi gli ultimi due che camminano abbracciati), marciano verso il trionfo come se stessero trasportando un trofeo. Solo che il loro trofeo non brilla e non si alza al cielo di Castellammare ma si sviluppa in lunghezza, è pesante, si conquista ma non sportivamente e, per spostarlo, occorre un carrello. 4 ottobre 2016 e a Castellammare già si respira aria di Immacolata, pardon, di fucaracchi. Sì, perché la foto di questi ragazzini che, lungo via Mazzini, scortano la legna in calzoncini corti e t-shirt apre ufficialmente la stagione della caccia a travi, assi e cassette da poter raggruppare, assemblare un grosso cono (più alto è, e meglio è), e far bruciare nella notte fra il 7 e l’8 dicembre. A due mesi dall’Immacolata, dunque, i quartieri di Castellammare iniziano ad attrezzarsi per far scorta di materiale da divampare. Unica regola: raccogliere legna ovunque e in qualsiasi modo. E a farlo, quasi sempre, sono proprio i ragazzini che trovano, in questa usanza, una eccitazione tale da far invidia anche al più esperto allenatore di Pokemon alla ricerca del 151esimo mostriciattolo. Proprio l’anno scorso, correva il 2 ottobre quando l’allora sindaco Nicola Cuomo inaugurò il sentiero borbonico dove, in alcuni tratti, erano stati installati dei nuovissimi corrimano lignei. Nemmeno il tempo di appoggiarci le braccia, che qualche giorno dopo furono segati di netto, ridotti a pezzi e, un mesetto e mezzo dopo, dati in pasto alle fiamme di un falò di chissà quale quartiere alimentando, purtroppo, una tradizione assai pericolosa e che resiste a qualsiasi forma di divieto amministrativo.