Non vede più da un occhio. Conseguenza del violento pestaggio. "Mi aggredirono solo perché sono gay". Ha ripercorso quei terribili momenti nel suo racconto al giudice in Tribunale. "Mi minacciarono, quindi finsi di essermi fatto male in un incidente stradale" Ma poi il quarantacinquenne ha pagato un prezzo molto alto per quella aggressione e ha deciso di portare i responsabili in un'aula del Tribunale di Torre Annunziata. "Quando persi l'occhio, decisi di denunciare". Nella sua deposizione la vittima, nella giornata di ieri, ha ribadito le accuse contro due ragazzi che oggi hanno 26 e 27 anni. Due giovani che avrebbero fatto parte di un branco "di almeno dieci persone". Tutto sembrava cominciato come un brutto scherzo, poi il gioco si fa pesante e sempre più violento. Infine i suoi assalitori riuscirono a chiuderlo in una scatola di cartone e lo pestarono con violenza, fino a colpirlo con un calcio al volto che gli ha fatto perdere definitivamente la vista a un occhio.
Cosi' l'uomo ricostruisce quanto sarebbe accaduto nella notte tra il 31 agosto e il primo settembre del 2017. Non senza qualche tentennamento e contraddizione. "Non vidi chi mi diede il calcio, ero chiuso all'interno della scatola. Ma sentii chiaramente la sua voce e lo riconosco" dice con sicurezza in aula.
Una sequenza cominciata con una richiesta della vittima. "Volevo un euro per comprare una birra". Perciò l'uomo dice di essersi avvicinato all'auto con tre giovani. Accettato l'invito a fare un giro la scena cambia. E cominciano prima insulti e poi violenze. "Sei un ricc..., alzati fr..., non cadere" gli avrebbero detto.
Poi la violenza senza lasciargli la possibilità di avere scampo e il calcio al volto.
Una volta uscito dalla scatola, la vittima fu raggiunta dall'ennesimo gavettone. "Solo allora sentii dolore all'occhio e cominciai a non vedere. Pensavo di essere stato colpito con l'acido". Poi la corsa al pronto soccorso di Bosco accompagnato da uno dei suoi aggressori.
Una volta arrivato in ospedale, i medici decisero di ricoverare l'uomo, trasferito immediatamente all'ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli. Di lì, nel vano tentativo di salvargli la vista, fu trasferito in una struttura specializzata in Emilia Romagna. Dopo circa due mesi, il 45enne fece ritorno a Torre Annunziata. Ormai da un occhio non vedeva più. E su chi gli ha dato il calcio non ha dubbi: "Riconosco la voce".
Puoi ricevere le notizie de IlCorrierino.it direttamente su WhatsApp. memorizza il numero 334 919 32 78 e invia il messaggio "OK notizie" per procedere